“Altrove, si sogna nella vita; qui si vive in un sogno che è vita […] E le nostre leggende hanno un carattere profondamente umano, profondamente sensibile, che fa loro superare lo spazio e il tempo”. Così scriveva la Serao, cogliendo un aspetto importante della cultura napoletana, che non è solo un ricchissimo lascito di tradizioni popolari e colte, ma anche un atteggiamento antropologicamente originale di fronte alla vita. Per questo Napoli resta una città particolarmente viva e vitale, nonostante i suoi irrisolti problemi economici e sociali. I suoi miti, le sue manie, i suoi tic, meritano di essere conosciuti anche fuori del contesto napoletano e campano, perché esprimono una filosofia della vita capace di resistere al dolore e al degrado. Proponiamo, perciò, ad alunni e docenti questo testo che è un classico della cultura napoletana, opera di una scrittrice che conosceva e “sentiva” profondamente gli umori della città, che amava e malediceva la sua cultura intrisa di fatalismo, densa di ironia, debordante di vitalità. La particolare cura che è stata dedicata alle note e alle esercitazioni didattiche vuole farne un libro immediatamente fruibile per i ragazzi e stimolante per la loro formazione umana e scolastica. Le Leggende napoletane sono state illustrate da Anna Nespolino.
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