I viaggi di Gulliver è uno di quei classici libri di cui si parla molto e che si legge molto meno. Eppure le incredibili avventure del protagonista sono divertenti, istruttive, sempre scatenate nel loro gusto per l’assurdo. Vale quindi davvero la pena che il pubblico più giovane le conosca e, chi sa, impari ad amarle. In Vi racconto “I viaggi di Gulliver” si è cercato di realizzare una “lettura semplificata”, capace di cogliere l’essenziale delle vicende e delle atmosfere di stupore, di grottesco e di polemica che, di volta in volta, si creano davanti all’occhio attento e abile del protagonista. Si è cercato, insomma, di raccontarle con un linguaggio moderno, un po’ ironico, che provasse a fare il verso al celebre humour inglese, in modo da rendere avvertibile la consapevole “sfacciataggine” messa da Swift nel raccontare le improbabili avventure del suo protagonista. Il romanzo di Swift è stato ridotto da Sergio Calzone, che ha riproposto ai ragazzi i più famosi episodi di questo romanzo del Settecento. Era, infatti, impossibile proporre a giovani adolescenti un romanzo molto lungo e il cui ritmo narrativo è spesso rallentato da lunghe considerazioni filosofiche. Quando fu pubblicato, il romanzo di Swift assecondava e stimolava la nuova voglia di viaggiare che stava crescendo nella società; oggi la sua lettura può stimolare i giovani a viaggiare con la fantasia e abituarli a confrontarsi con l’assolutamente diverso, come ha dovuto fare, con alterne fortune, Gulliver.
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